
Tornato da Genova e Bologna.
Ogni volta che sto via da Roma una settimana, quando ci rimetto piede mi viene un attacco di nervi.
La mia città, questa specie di torbida sonnolenta gabbia per criceti. La guardo uscendo dalla Stazione Termini, guardo Piazza dei Cinquecento, screpolata, stantìa. Roma peggiora a vista d'occhio.Ne parlo perchè la amo, ne parlo perchè è bella. Ne parlo perchè non la sopporto.
Roma è un borgo affetto da gigantismo. E' una provincia impazzita, esplosa, che è uscita dai bordi e si è allargata in una pozzanghera scura. Una città che fà finta di essere una metropoli, ma non ha una metropolitana. Una città che fà finta di essere una metropoli, ma resta chiusa in un'egocentrismo torvo, che non le permette di cambiare. Così rimane sospesa in una strana via di mezzo: lontana dalla faticosa ma energica vita delle vere capitali (Londra, New York, Berlno), dove alla fatica della grande città fà da contrappeso l'enorme fervore culturale, l'allegria, l'energia, la novità. Il senso, insomma, di fare parte di qualcosa che ti trascina più avanti. Roma non è questo, ma non è nemmeno la piccola città che offre una qualità della vita un pò decente. Genova, per esempio, è bellissima, straziante, disordinata, assurda, ansiogena, anarchica, vitale. E la sera si esce a piedi. Una cosa di cui ho perso memoria. A Roma passo la vita a litigare con i miei amici per decidere chi prende la macchina, e accetta quindi di passare un' ora a parcheggiare per bere una birra. Alla fine della discussione (o alla fine della caccia al parcheggio), di solito ti è passata la voglia di berla, la birra.
Poi giusto una birra si può bere, visto che l'offerta della città di musica, cinema e simili resta molto lontana da quella di una capitale.
Negli ultimi anni il Veltronismo ha cambiato molto in superfice e poco in sostanza. Tutto quello che è stato fatto, è stato fatto dal comune (casa del Cinema, Casa del Jazz, Festa del cinema, e via Veltronando...), dall'altro. Ma nel frattempo aprire un circolo culturale, o un posto dove fare musica è sempre più difficile (impossibile?).
L'estate Romana è una truffa. Quattro cazzate con la birra annacquata a 6 euro.
Un posto letto dentro una casa, vicino all'università, costa 450/500 euro. Avete presente uno stipendio da precario? Poi qualcuno si stupisce se nessuno se ne va di casa.
Sepolti dai pellegrini e dai loro pullmann. Roma è prigioniera del Vaticano.Lo è fisicamente (ogni puttanata che fa il Pastore Tedesco, non si può andare in giro per 2 giorni...), lo è moralmente: una certe ipocrisia cattolica da pubbliche virtù e vizi privati sembra ormai fare parte del Dna di questa città...
Credo che questi siano tutti elementi che contribuiscono al senso crescente di malumore, rabbia, fastidio che si respirano per strada. Mai visto i romani, di indole piuttosto paciosi, incazzati come si vedono negli ultimi anni.
Ormai Roma è una polveriera di rancori inespressi. Basta sedersi un bar e ascoltare.
Vabbè. Tornerò sull'argomento. Su tutto questo, e su altre cose limitrofe, tipo il delirante avanzamento del 'fronte per la repressione del rumore notturno', che ha deciso da un pò di trasformare le città in dormitori.
1 commento:
è stupendo questo articolo, bellissimo. ! . ! !!.. !!! . .. !! .
spielrein
(oggi gloriosamente morse)
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